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Le forze potenti contro l’informazione del popolo

Non è una sorpresa che forze potenti, guidate da gruppi di “Proprietari Universali”, stiano cercando di imporre nuove regole collettive all’umanità. Queste regole corrispondono ai loro interessi immediati.

Queste forze dispongono di veri e propri eserciti di propagandisti, influencer, giornalisti, intellettuali, scrittori e docenti, tutti stipendiati direttamente o indirettamente. Essendo proprietari della maggior parte degli strumenti di diffusione dell’informazione, della comunicazione e dello spettacolo, detengono quasi un monopolio delle idee che raggiungono le masse popolari.

Popolo

La crisi mondiale, economica, sociale e politica si è aggravata, anche per causa loro. Temendo di perdere il loro dominio e spinti da eventi fuori dal loro controllo, questi gruppi stanno accelerando la loro offensiva. È in atto un attacco coordinato e sistematico contro il pluralismo delle idee e contro gli interessi dei popoli.

Questo attacco si manifesta con il tentativo di estendere una vasta censura contro tutte le voci dissenzienti e gli strumenti di comunicazione. Anche i mezzi che hanno creato per manipolare le masse sono diventati, loro malgrado, fonti di pensieri e informazioni che si oppongono ai loro interessi.

La censura della fine della globalizzazione è variegata e complessa. Avviene in modo subdolo e indiretto, utilizzando tecnologie sofisticate e mascherandosi dietro una parvenza di legalità e consenso sociale. Tuttavia, sta diventando anche più palese e violenta. L’obiettivo finale è evidente: la fine dello Stato di Diritto e delle libertà costituzionali nei paesi occidentali.

È necessario difendersi. Una difesa individuale porterebbe a una sconfitta collettiva. Pertanto, è essenziale che chi combatte il pensiero unico agisca collettivamente. Devono dotarsi di strumenti tecnologici comuni. Inoltre, l’informazione e la comunicazione che producono devono essere solide e prive di vulnerabilità. Infine, è fondamentale coinvolgere ampi settori dell’opinione pubblica e renderli consapevoli. Qualsiasi forma di censura generalizzata significherebbe la fine di ogni diritto.

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