L’analisi di Giulietto Chiesa sull’attacco al World Trade Center
L’intervista realizzata l’8 gennaio 2020 dal direttore Giorgio Bongiovanni con il giornalista Giulietto Chiesa continua a riscuotere un grande interesse, superando 1.491.125 visualizzazioni. In quell’occasione, Chiesa, celebre per la sua competenza e il suo impegno civile, affrontò tematiche geopolitiche di grande rilevanza durante un incontro con giovani studenti a Fermo. Le sue parole hanno dimostrato una straordinaria capacità di previsione, anticipando eventi che si sono concretizzati negli anni successivi.
Uno dei punti centrali dell’intervista fu l’analisi dell’attacco al World Trade Center. Giulietto Chiesa, noto per la sua approfondita inchiesta intitolata “Zero – 11 settembre il grande inganno”, espresse opinioni controcorrente, rivelando dettagli e riflessioni che sfidavano la narrazione ufficiale. Il suo lavoro gli valse il titolo di profeta laico, capace di portare alla luce verità scomode per le elite e le potenze globali.
Chiesa, grazie alla sua notorietà e al suo acume, sarebbe oggi probabilmente impegnato in interviste con figure influenti come Robert Kennedy Jr., uno dei pochi politici americani critici verso la guerra in Ucraina. Kennedy, ora impegnato nella corsa alla Casa Bianca accanto a Donald Trump, rappresenta una figura controversa, proprio come Trump stesso. Giulietto Chiesa descriveva Trump come “Il Berlusconi americano”, un miliardario dalle idee estreme e legato a circoli massonici, ma più interessato agli affari che alla geopolitica estrema.
Già all’epoca, Chiesa intuì che Trump non era incline a innescare una terza guerra mondiale o a intraprendere conflitti contro la Russia e la Cina, prevedendo una linea politica più pragmatica. Le sue analisi si sono dimostrate accurate, riflettendo le dinamiche attuali della campagna elettorale di Trump.
Per questo, riproponiamo con grande orgoglio ai nostri lettori e lettrici l’intervista completa, un documento prezioso per comprendere meglio le dinamiche che hanno caratterizzato e continuano a influenzare la geopolitica mondiale nell’attacco al World Trade Center.